Luca Pignatelli nasce il 22 giugno 1962 a Milano, città dove vive e lavora in una casa studio da lui stesso progettata.
Figlio d’arte, completati gli studi superiori, si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1981. Frequenta i corsi di composizione architettonica, in quegli anni segnati dalle intuizioni di Aldo Rossi e dall’idea della crescita sedimentaria della storia che per Pignatelli assumerà poi nei riguardi della pittura un rapporto particolare, legato alla ricerca sul tempo e sulla memoria.
Da sempre attento ai cambiamenti che intercorrono negli scenari dell’arte, della pittura e dell’architettura, Pignatelli è capace di condensarli con una riflessione storica trasversale. La città e la storia dell’arte rappresentano per l’artista una sorta di scena fissa delle vicende dell’uomo, oltre che una dimensione con cui intrattenere una ricerca e operare delle analogie, come dei cambiamenti.
È affascinato dalle architetture anonime e delle città portuali incontrate nei suoi percorsi attraverso le città europee come Milano, città di nascita e luogo d’elezione, e allo stesso modo dalle città americane come New York, dove soggiorna per lunghi periodi a partire dal 1986.
Pittore in grado di affrontare la sfida delle grandi dimensioni, Pignatelli lavora di norma su supporti anomali, recuperati, e già di per sé pittorici: teloni di canapa, legni, ferri, carte assemblate e tessuti, sui quali interviene sovrapponendo la propria selezione di immagini, icone della memoria collettiva, tratte da una sorta di repertorio universalmente noto. I suoi lavori scandagliano tra immagini-archivio, spesso reperti di aulica classicità, ma anche paesaggi urbani o di montagne, talvolta treni, aerei e macchine costruite dall’uomo. Le sue immagini sono quelle di una classicità sempre viva e presente che non parla il linguaggio muto e inanimato della copia.
Ogni opera di Pignatelli riproduce oggetti memorabili, manufatti artistici che evocano sentimenti incolmabili di eternità e infinito, di cui siamo oggi destinatari, facendoci intendere o sentire solo l’eco di emozioni sublimi, qualcosa di infinito e senza tempo.
Tra le personali più recenti ricordiamo:
“In un luogo dove gli opposti stanno”, Galleria Poggiali, Firenze (2019); Villa La Versiliana, Marina di Pietrasanta (2019); “MuseOgrafica”, Stamperia d'Arte Albicocco, Udine (2019); “Senza Data”, Museo Stefano Bardini, Firenze (2019); “Luca Pignatelli. Recent Works”, Galleria Senesi Contemporanea, Londra (2018); “Persepoli”, Gran Teatro La Fenice, Venezia (2017); “Luca Pignatelli”, Palazzo Cucchiari. Carrara (2017); “Migranti”, Galleria degli Uffizi, Firenze (2015); “Blue Note. Opere su carta”, Galleria d’Arte Moderna, Torino – GAM (2015); “Luca Pignatelli”, Museo di Capodimonte, Napoli (2014); Istituto Nazionale per la Grafica, Roma (2011); Musée d’Art Moderne et Contemporain de Nice – MAMAC, (2009); MANN, Napoli (2008); Santa Maria delle Grazie, Milano (2008); Teatro India, Roma (2007); Annex Plus – White Box & Ethan Cohen Fine Arts, New York (2006); Galerie Daniel Templon, Parigi (2005); Generous Miracles Gallery, New York (2004, 2003, 2000); Galleria Thomas Levy, Madrid (2002); Fondazione Mudima, Milano (1999); Friedlander Limn Gallery, San Francisco, CA (1999); Leighton House Museum, Londra (1991).
Tra le mostre collettive citiamo:
“Giambattista Piranesi. Architetto senza tempo”, Musei Civici di Bassano del Grappa, Palazzo Sturm (2020); “Angel”, Chiesa di Sant’Antoine, Istanbul (2019); “Work in Progress. La collezione di Arte Contemporanea della Fondazione San Patrignano”, Palazzo Vecchio, Firenze (2019); “REVOLUTIONS 1989-2019. L'arte del mondo nuovo 30 anni dopo”, Castel Sismondo, Rimini (2019); “L’immagine è necessaria”, Stamperia d’Arte Albicocco, Udine (2019); “Porti Possibili. Sei artisti per l’accoglienza”, Museo di Santa Giulia, Brescia (2019); “Lo strano colore del rosso”, Archivi Vitali, Bellano (2018); “Persepoli”, Sala del Mosaico, Biblioteca Classense, Ravenna (2018); Work in Progress. La collezione di Arte Contemporanea della Fondazione San Patrignano, La Triennale di Milano, Milano e Museo MAXXI di Roma (2018); “Mediterraneo. Lo specchio dell’Altro”, Palazzo Reale, Milano (2018); “Arte contro la corruzione”, Casa Testori, Novate Milanese (2017); Gallerie dell’Accademia, Firenze (2014); Palazzo Chiablese, Torino (2014); “Co-existance”, MAXXI di Roma & The Jerusalem Foundation, Tel Aviv (2010); 53a Esposizione Internazionale Biennale di Venezia (2009); Galleria Gino Di Maggio, Berlino (2004); Everard Read Gallery, Johannesburg (2004); “Arte è Pace”; 50a Esposizione Biennale d’Arte di Venezia (2003); Palazzo del parlamento Europeo, Strasburgo (2003); Académie Royale de Belgique, Bruxelles (2002); Isetan Tokyo Museum, Tokyo (2000); PAC - Padiglione d’arte Contemporanea, Milano (2000); Musée Nicolas Sursock, Beyruth (1997); Musée Pully, Losanna (1996).