Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Luigi Ghirri, L'immagine impossibile, veduta della mostra Galleria Poggiali Firenze
Reggio Emilia , 1990 da Il giardino di Pozzi, C-Print,vintage, cm 19 x 23 ,5
Reggio Emilia , 1990 da Il giardino di Pozzi, C-Print,vintage, cm 19 x 23 ,5
Reggio Emilia , 1990 da Il giardino di Pozzi, C-Print,vintage, cm 19 x 23 ,5
S.Giovanni In Persiceto, Bologna, 1991-92 da Ciclo pittorico di Piazza Betlemme , C-Print, vintage, cm 24 x 36
S.Giovanni In Persiceto, Bologna, 1991-92 da Ciclo pittorico di Piazza Betlemme , C-Print, vintage, cm 24 x 36
Luigi Ghirri nasce a Scandiano (Reggio Emilia) nel 1943 e si spegne a Roncocesi (Reggio Emilia) nel 1992.
Considerato tra gli autori più importanti e influenti nel panorama della fotografia contemporanea, inizia il suo lavoro nel 1970 sulla base di un approccio maturato all’interno dell’arte concettuale e le sue ricerche gli attribuiscono lo notorietà sulla scena internazionale. Nel 1973 realizza Atlante e tiene la prima mostra personale a Modena. Nel 1975 è tra le Discoveries del Photography Year di Time-Life e partecipa all’esposizione Photography as Art di Kassel. Nel 1977 fonda insieme a Paola Borgonzoni e Giovanni Chiaramonte la casa editrice Punto e Virgola, con la quale pubblica nel 1978, Kodachrome, frutto di una ricerca intrapresa sin dall’inizio del decennio. Nel 1979 il CSAC dell’Università di Parma gli dedica una grande mostra monografica. Nel 1982 è invitato all’esposizione Photographie 1922-1982 alla Photokina di Colonia. Nel 1982 è segnalato dalla Photokina di Colinia come uno degli artisti più significativi della storia della fotografia del XX secolo. L’anno seguente la rivista Lotus International gli affida l’incarico di fotografare il cimitero di Modena di Aldo Rossi. A partire da questo momento inizia un intenso lavoro finalizzato all’analisi dell’architettura e del paesaggio italiano e realizza un volume su Capri con Mimmo Jodice nel 1983, sull’Emilia Romagna nel 1985-1986, su Aldo Rossi nel 1987. Collabora, inoltre, stabilmente con la rivista Lotus International . Svolge anche un’importante opera di organizzazione di progetti espositivi, tra cui Iconicittà nel 1980 al PAC di Ferrara, Penisola nel 1983 al Forum Stadtpark di Graz,la mostra itinerante Viaggio in Italia nel 1984 e nello stesso anno Descrittiva per il Comune di Rimini. Nel 1985 porta a termine un lavoro sulla Città Universitaria di Piacentini a Roma, l’anno successivo intraprende il progetto di lettura del paesaggio padano Esplorazioni lungo la via Emilia.
Nel 1988 viene pubblicato il volume Il Palazzo dell’Arte di Arturo Carlo Quintavalle, corredato da una sua ricerca fotografica sui principali musei italiani e stranieri. Nel 1989 concepisce il progetto Paesaggio Italiano , una monografia, pubblicata in occasione della mostra tenuta a Reggio Emilia, portata poi a Mantova e quindi in America del Sud presso varie sedi dell’Istituto Italiano di Cultura. Il progetto, un vero e proprio libro d’artista, si propone come un momento fondamentale della poetica di Ghirri perchè definisce l’inscindibile connubio tra paesaggio esterno e paesaggio interno, esplicitando il meccanismo della visione su cui è basata la sua opera, in cui al sedimentarsi della memoria egli attinge per associazioni d’idee innescando così una nuova possibilità immaginativa per creare una sua personalissima “geografia sentimentale” del paesaggio. Nel 1991 conclude un lavoro su Giorgio Morandi, che lo aveva impegnato per due anni.
Dal 1990 al 1992, di fatto il suo ultimo ed anche per questo prezioso progetto, Luigi Ghirri realizza il curioso volume intitolato Il ciclo pittorico di Piazza Betlemme in S.Giovanni Persiceto dipinto da Gino Pellegrini , i cui apparati critici e filologici sono a cura dell’Università del Progetto di Reggio Emilia, editrice del volume, che lo include in una “collana”, intitolata Classici dell’Illusione, che rifà ironicamente il verso ai Classici dell’Arte Rizzoli, un evergreen di tale tipo di pubblicazione sulla divulgazione artistica.
I suoi lavori sono conservati presso varie realtà museali nel mondo, tra cui: Stedelijk Museum (Amsterdam), Musée-Château (Annecy), Musée de la Photographie Réattu (Arles), Polaroid Collection (Cambridge, Massachusetts), Musée Nicéphore Niépce (Chalon-sur-Saône), Museum of Fine Arts (Houston), Museo di Fotografia Contemporanea (Cinisello Balsamo, Milano), Archivio dello Spazio-Amministrazione Provinciale (Milano), Galleria Civica (Modena), Canadian Centre for Architecture-Centre Canadien d’Architecture (Montreal), Museum of Modern Art (New York), Cabinets des estampes - Bibliotèque Nationale (Paris), Fond National d’Art Contemporain (Paris), Collezione Fnac (Paris), Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Parma), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Galleria d’arte moderna (Torino), Biblioteca Panizzi-Fototeca (Reggio Emilia), Palazzo Braschi-Archivio Fotografico Comunale (Roma), Fond National d’Art Contemporain (Parigi).